Etna Rosso - Tenuta delle terre Nere - Feudo di Mezzo - Il Quadro delle Rose
2005

L’Etna Rosso Feudo di Mezzo di Tenuta delle Terre Nere è uno dei gioielli enologici di Marco de Grazia, celebre distributore di grandi vini italiani all’estero, e produttore nel versante settentrionale del vulcano. Un rosso importante, definito da lui stesso un premier cru, proprio perché proveniente da un unico piccolo appezzamento di 1,5 ha, il quadro delle rose, in contrada Feudo di Mezzo. Ottenuto dal vitigno a bacca rossa principe del vulcano, il Nerello Mascalese, con una piccola aggiunta di Nerello Cappuccio, mostra una grande forza espressiva e una estrema finezza, espressione del prestigioso territorio lavico dell’Etna, denominato “la Borgogna d’Italia”. Feudo di Mezzo Etna Rosso è ottenuto da un singolo vigneto sito a 650 mt sul livello del mare, da piante allevate ad alberello tra i 40 e gli 80 anni di vita, impiantate su terreni misti di sabbie vulcaniche ricche di ceneri. Viticoltura di montagna, estremamente manuale, e in regime biologico, sono caratteristiche fondamentali della filosofia produttiva di questa cantina. Le uve vengono raccolte manualmente nella prima decade di ottobre; la vinificazione avviene in vasche di acciaio inox a temperatura controllata, l’affinamento si svolge in barrique, tonneaux e botti di 10-30 ettolitri per circa 16-18 mesi, dove spontaneamente avviene la fermentazione malo-lattica. L’affinamento in diverse tipologie di legno gli conferisce grande complessità e struttura. Ne risulta un estratto di Etna dai tannini morbidi, estremamente vellutato ed elegante. Tenuta delle Terre Nere Etna Rosso si presenta al naso con un bouquet aromatico molto complesso, dove dominano note di piccoli frutti rossi e ciliegie, e aromi floreali di viola ed erbe selvatiche. In bocca ha un gusto pieno, deciso, avvolgente e dalla spiccata mineralità. I tannini sono morbidi e setosi, con un finale lungo e di piacevole freschezza caratterizzato da un’intensa balsamicità. Un vino che racchiude l’essenza di questo terroir così affascinante, un’espressione intensa del vulcano più grande d’Italia.