Ostriche e Bollicine - Appunti di degustazione

Nonostante la mia grande passione per la gastronomia, non sono mai stata amante delle ostriche e anzi non ho mai capito fino in fondo l’entusiasmo per questo mollusco.
Poi, in una ventosa domenica di inizio autunno, succede che capito da Prime Alture, dimora di charme circondata dai vigneti dell’Oltrepò Pavese, a poco più di 1 ora da Milano. Appena varcata la soglia, spalanco gli occhi per la meraviglia di fronte alla sala da pranzo con travi e mattoni a vista e le pareti completamente di vetro, a incorniciare gli ordinati filari di viti.

   
In cucina fervono i preparativi: una cinquantina di casse di ostriche dell’azienda “Amelie” vengono aperte con maestria.
La Maison d’Huitre Amelie è ubicata a Marennes-Oléron, chiamata la città delle ostriche, che qui si sviluppano in un ambiente perfetto, grazie all’azione delle maree e alle correnti fredde. E quest’azienda ha fatto dell’eccellenza il suo biglietto da visita, vincendo numerosi premi e medaglie per la qualità delle sue ostriche.

 

Arriva la degustazione: 3 qualità di ostriche (Cocktail, Fin de Claire, Speciale de Claire), diverse nella forma, nel colore, nella consistenza. E comprendo che in realtà anche quello delle ostriche è un mondo! Percepisco i diversi sapori, colgo le differenze di consistenza (chi l’avrebbe mai detto che un’ostrica può essere “croccante”?), so dire chiaramente quale mi piace di più e perché.

E poi, mentre sorseggio i vini di Prime Alture in accompagnamento (meglio la bolla Blanc de Noir o lo Chardonnay barricato?), ascolto i ragazzi di Amelie che parlano di ostriche con una tale passione che ti spinge fare domande, approfondire, riassaggiare.

Ho aggiunto un nuovo tassello al mio percorso di esplorazione del gusto!

Comments

Maurizio Gullotti HOST 10/13/20, 12:07 PM

Intrigante. Ne voglio sapere di più!